È possibile che, chi è stato completamente vaccinato, debba sottoporsi a una terza dose di vaccino. Gli esperti spiegano le motivazioni.
Le persone che hanno ricevuto le due dosi complete del vaccino anti-COVID-19 di Pfizer-BioNTech o Moderna potrebbero aver bisogno di un richiamo entro un anno per mantenere l’immunità contro il Coronavirus, secondo quanto sostiene il dott. Peter Marks, direttore del Center for Biologics Evaluation and Research della FDA. Altri esperti, invece, affermano che potrebbe essere necessario un richiamo sei mesi dopo il completamento della vaccinazione.
COVID-19: sarà necessaria una terza dose di vaccino?
Dovremo sottoporci a una terza iniezione del vaccino anti-Covid? È questa la domanda che ci si pone, nonostante la campagna di vaccinazione sia ancora in pieno svolgimento. La questione delle varianti e della durata dell’immunità vaccinale, infatti, rimane senza risposta. Se l’iniezione di una terza dose è già stata effettuata in una minoranza di pazienti, la possibilità che questa raccomandazione sia estesa a tutti i pazienti sembra sempre più probabile. Chi sarà interessato? A che scadenza?
In alcuni paesi europei come la Francia, diversi pazienti sono già stati sottoposti a una terza iniezione di vaccino: si tratta di persone deboli, che rispondono meno bene alla vaccinazione, come quelle in dialisi, che hanno subito un trapianto o che sono sieropositive. Pertanto, anche i pazienti immuno-compromessi, che si sottopongono anche a chemioterapia, potrebbero aver bisogno di una terza dose, perché il loro livello di anticorpi è basso dopo le prime due iniezioni.
Quali saranno i criteri per la terza dose di vaccino?
L’età da sola non è attualmente un criterio per richiedere una terza iniezione, ma potrebbe diventarlo. In un’intervista al Journal du Dimanche, Stéphane Bancel, amministratore delegato di Moderna, ha spiegato che sarebbe necessario “vaccinare con una terza dose tutti quelli a rischio dalla fine dell’estate” e, in particolare, quelli che hanno ricevuto la loro prima dose all’inizio di quest’anno.
L’epidemiologo francese Yves Buisson, ha condiviso la sua opinione in merito: “ufficialmente, non è stato ancora deciso nulla, ma possiamo immaginare che per gli anziani, il cui tasso di anticorpi diminuisce più rapidamente da un certa età, probabilmente sarà necessaria una terza dose”.
A questo punto ci si può chiedere se questa dose è la stessa delle prime due: la risposta è affermativa, quantomeno al momento, ed è previsto l’utilizzo del tipo di vaccino utilizzato per le prime due iniezioni.
Saranno necessarie dosi aggiuntive per far fronte alle varianti?
Secondo gli ultimi studi condotti, per ora i vaccini disponibili in Europa sembrano essere adatti alle varianti. Ma, “se la proteina Spike muta con le varianti, potrebbe non essere più riconosciuta dai vaccini attuali“, afferma Jacqueline Marvel, ricercatrice presso il CNRS e al Centro Internazionale di Ricerca sulle Malattie Infettive di Lione.
Su questa specifica domanda, l’AD di Moderna ha già annunciato quanto segue: “l’arrivo di varianti aumenta il livello della minaccia, motivo per cui dobbiamo anticiparci“. Resta da vedere se il numero di dosi disponibili sarà sufficiente per un terzo round.
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ultimo aggiornamento: 9 Giugno 2021 14:55